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Delucidazione per ditta individuale


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Salve volevo sapere nello specifico alcune cose per aprie una ditta individuale

io mio occupo di realizzare siti internet fare anche grafica pubblicitaria ma molto di + la prima opzione

vorrei aprire p.iva per poter diciamo gestire dei servizi online

tipo:

- hosting dei domini

- pubblicità su alcuni portali web di mia proprietà

- vendità di servizi legati sempre al web non prodotti fisici

in realtà siamo in 2 e volevamo fare una società al 50% solo che ci hanno consigliato una ditta individuale per me e il mio ipotetico socio

però è come se lavorassimo insieme quindi sempre guadagni al 50% ma diciamo che una volta fattura uno e un'altra volta l'altro in modo da poter star ok

e poter diciamo lavorare e versarci i contributi

potete delucidarmi maggiormente?

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Dal mio punto di vista, la decisione che intende prendere non dovrebbe essere dettata tanto da motivazioni di tipo fiscale, ma da scelte di tipo imprenditoriale. Mi spiego meglio.

La forma della ditta individuale farebbe ricadere su di lei ogni potere decisionale ed ogni onere conseguente all'esercizio dell'impresa. In altri termini, sarebbe lei a dover prendere ogni decisione (almeno formalmente) e sarebbe nuovamente lei a dover rispondere delle obbligazioni dell'impresa con tutto il suo patrimonio personale presente e futuro.

Diverso è il caso di una società. In tale ipotesi il rischio d'impresa è sopportato dalla società (pur con i dovuti distinguo legati al tipo societario prescelto), mentre la politica imprenditoriale verrebbe definita concordemente dai soci amministratori.

Pertanto, dal punto di vista prettamente legale, il mio consiglio, viste le modalità con le quali intendete svolgere l'attività, non può che essere quello di costituire una società, preferibilmente a responsabilità limitata, con quote divise equamente tra di voi.

Se, invece, preferisce l'ipotesi della ditta individuale, potrebbe scegliere di far partecipare il suo amico ai guadagni mediante la c.d. "associazione in partecipazione" ex artt. 2549 e ss. c.c. Così facendo lei rimarrebbe comunque colui che, in prima persona, si impegna per le obbligazioni dinanzi ai terzi, però l'associato (il suo amico), attraverso l'apporto del suo lavoro, verrebbe reso partecipe della distribuzione degli utili.

Sul piano dei costi, esulando in parte dalle mie competenze, posso dirle che senz'altro la ditta individuale non comporta costi particolari (ma, come detto sul piano delle obbligazioni vincola tutto il suo patrimonio personale), mentre la costituzione, ad esempio, di una s.r.l. la porterebbe a sostenere costi legati alla costituzione del capitale minimo di € 10.000, oltre all'intervento del notaio.

Tuttavia, a prescindere dalla considerazione dei costi, se il presupposto è quello di condividere in modo paritario un'esperienza professionale, il mio consiglio è senz'altro quello di costituire una società a responsabilità limitata.

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La ringrazio della sua risposta molto ma molto esauriente

forse mi sono espresso male...

Ci hanno consigliato di fare 2 ditte individuali e non una società per i costi eccessivi che bisogna sostenere.

Le 2 ditte individuali sarebbero una intesta a me e un'altra al mio amico (socio)

Le spese e i guadagni verranno sempre suddivisi al 50% tra le 2 ditte

A noi ci hanno consigliato tutto questo poichè non paghiamo l'iva e altre spese al di fuori dei contributi e una piccola tassa

In sostanza andremo solo a pagare intorno ai 400euro al mese di contributi+tasse

sarebbe 800 euro circa di spese al mese totali per le 2 ditte

Per sentito dire i contributi verranno pagati a partire dal 3° anno dalla nascita dell'attività dislocati in 2 rate è vero?

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Comprendo, ma rimane ferma la mia opinione, ovverosia se il presupposto è quello di dividere utili e/o perdite tra di voi in egual misura, la miglior via è la costituzione di una società anche e soprattutto per i profili di responsabilità cui le accennavo sopra. La costituzione di due ditte individuali, infatti, vincolerebbe i vostri patrimoni personali in modo illimitato. Non solo, agli occhi dei terzi il patrimonio da aggredire, in caso di debiti, sarà sempre e solo quello del soggetto con il quale è stato stipulato il contratto e questo a prescindere dagli accordi interni tra lei ed il suo amico. Per quanto attiene ai profili più squisitamente tributari/fiscali giro il suo quesito al commercialista.

Un saluto.

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Salve,

concordo con l'Avvocato in merito alla responsabilità patrimoniale.

Per quanto concerne gli aspetti fiscali, sia i contributi che le imposte da versare variano in base all'utile conseguito nell'anno di imposta; più precisamente, immaginando l'apertura di una partita iva con il regime per i contribuenti minimi, dovreste versare l'inps oltre ad un'imposta sostitutiva pari al 20% del reddito conseguito e per poter effettuare una stima degli importi da versare occorre considerare un reddito ipotetico.

Infine, per poter stabilire che contributi versare occorre inquadrare la vostra attività e stabilire se necessita o meno dell'iscrizione alla Camera di Commercio.

In caso affermativo dovreste iscrivervi alla gestione commercianti inps altrimenti alla gestione separata (ovviamente l'importo da versare varia a secondo della gestione in cui si viene iscritti).

In entrambi i casi i contributi si versano dal primo anno di attività.

Saluti

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Grazie della risposta.

Ora le voglio chiedere alcune cose:

1) Se mi può dire in modo semplice le spese MENSILI che vado ad affrontare nel caso mi apro una ditta indiviuale;

2) Se mi può dire in modo semplice le spese MENSILI che vado ad affrontare nel caso mi apro una società s.r.l. come dice lei;

3) Se mi può dire in modo semplice le spese MENSILI che vado ad affrontare nel caso mi apro una ditta indiviuale e metto a carico il mio amico e se conviene e se c'è differenza nei contributi che riceviamo;

4) Come sede legale va bene anche l'abitazione di uno di noi o un ufficio di un'altra ditta che ci mette a disposizione???.

Scusate delle eccessive domande ma siamo in una fase confusionale ew cerchiamo delle delucidazioni.

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Mi rendo conto della Vs. confusione ma le domande che fate richiedono risposte piuttosto elaborate in quanto la decisione non varia solo a secondo dei costi ma anche in funzione dei rischi.

Provo a spiegarmi meglio.

La società sicuramente è più onerosa ma come diceva il ns. Avvocato è più "sicura" per i soci "proteggendo" i loro patrimoni da eventuali debiti della società.

Per il resto occorre effettuare una serie di considerazioni basate sul tipo di attività, sulle stime di reddito, etc. e non penso che questo sia il luogo più appropriato.

Spero di aver contributo a chiarire qualche piccolo dubbio.

Saluti

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