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Rientro in Italia - Apertura attività come libero professionista


Pipponatale

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Buongiorno a tutti,

spero di aver scelto il forum giusto per questo mio post.

Sto valutando la possibilità di rientrare in Italia dopo aver trascorso oltre 10 anni all'estero.

Attualmente lavoro come traduttore indipendente (libero professionista) in Portogallo.

Discutendo del tema con alcuni traduttori residenti in Italia mi risulta che almeno il 41% (se non di più) del reddito dichiarato se ne vada tra imposte da pagare e contributi previdenziali da versare.

Questa cifra mi sgomenta, soprattutto considerando che per il 2007 ho versato al fisco portoghese meno del 15% del mio reddito effettivo (imposte sul reddito + contributi previdenziali).

Il 41% di cui sopra corrisponde effettivamente alla realtà fiscale italiana per un libero professionista?

Esiste forse la possibilità di "registrarsi" come "azienda" anziché come libero professionista al fine di beneficiare di sgravi/agevolazioni fiscali?

Grazie e buona giornata,

P.

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salve

mi dispiace deluderla, ma i suoi colleghi italiani hanno ragione. Le attuali aliquote irpef sono le seguenti:

[*]23 per cento fino a 15.000 euro

[*]27 per cento oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro

[*]38 per cento oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro

[*]41 per cento oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro

[*]43 per cento oltre 75.000 euro

come vede l'aliquota più bassa già supera il 15% di cui lei parla. A questo vanno poi aggiunti i contributi previdenziali e l'irap.

Dal 2008 è in vigore il regime fiscale semplificato riservato ai contribuenti minimi, e cioè a professionisti, lavoratori e piccoli imprenditori con ricavi annui inferiori a € 30.000.

Esso prevede delle forti semplificazioni fiscali e riduzioni di imposta.

Il regime dei minimi comporta i seguenti benefici:

[*]Imposta forfetaria al 20% in sostituzione di IRPEF e addizionali regionali e comunali, e non applicazione dell’IRAP

[*]Esonero dagli adempimenti IVA

[*]Esonero dalla tenuta delle scritture contabili

[*]Non applicazione degli studi di settore

[*]Per contro, l’IVA sugli acquisti non può essere detratta. L’IVA sugli acquisti intracomunitari va calcolata e versata entro il 16 del mese successivo.

[*]Il reddito sarà determinato come differenza tra i ricavi percepiti e le spese sostenute

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Salve,

La ringrazio per l'eccellente spiegazione.

Avrei ancora un paio di dubbi/domande:

1) a detta di un mio conoscente in Italia io, non essendo registrato all'AIRE ed avendo effettivamente ancora la residenza in Italia, sarei tenuto a versare le imposte al fisco italiano anziché a quello portoghese. La cosa mi sembra strana, premetto che non trascorro in Italia più di 4-6 settimane l'anno e che sono regolarmente dotato di partita IVA portoghese e, prima di trasferirmi in Portogallo, ero regolarmente iscritto all’HM Revenue & Customs del Regno Unito (dove ho lavorato come traduttore indipendente per qualche anno).

2) esiste la possibilità di mantenere la "residenza fiscale" in un altro Paese dell'UE, pur vivendo in Italia, vale a dire potrei continuare a versare le imposte al fisco portoghese una volta che mi fossi trasferito definitivamente in Italia oppure, una volta superati i 6 mesi e 1 giorno di permanenza sul territorio italiano l’anno, diverrei automaticamente un "soggetto fiscale" italiano?

Grazie e buona giornata!

P.

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