FrancescoV Posted March 16, 2009 Share Posted March 16, 2009 Salve, sono un lavoratore dipendente assunto a tempo indeterminato con contratto commercio. La mia azienda fa consulenza in ambito SAP, un grosso "software" gestionale destinato a medio-grandi aziende. Al momento io ho compito di sviluppatore, customizzatore. Vorrei far fruttare delle conoscenze sviluppate nel corso di anni in materia di webdesign. Mi capita che mi vengano proposti dei lavori che rifiuto perchè dovrei regolarizzare il tutto (apertura PIVA, etc etc). Diamo per scontato che io sia già andato dai miei "capi" in azienda a farmi firmare una liberatoria per iniziare un'attività di webdesigner (target: singoli individui, piccole e medie imprese) che, seppur in campo informatico, non è concorrenziale. Avrei intenzione di iscrivermi al regime dei minimi ma ho alcuni dubbi. 1) Il cliente deve ogni volta necessariamente provvedere al versamento della ritenuta di acconto al fisco italiano, vero ? Il fatto che io rilasci fattura senza IVA può essere inviso a clienti che, con fatture con IVA, trovano in qualche modo possiiblità di scaricare costi ? (avevo letto un raffronto in merito, mi pare proprio su questo newsgroup fra fattura con ritenuta e fattura con iva e presunta concorrenzialità di una e dell'altra). 2) Posso eseguire lavori per clienti esteri ? Mi pareva di aver letto da qualche parte che il regime dei minimi non lo consentisse. Se sì, in che modo un cliente estero versa la ritenuta al fisco italiano? 3) Come faccio a sapere se il cliente/committente ha davvero versato la ritenuta ? 4) Nel regolamento per _iniziare_ ad usufruire di tale regime si dice che nell'anno passato non si deve aver percipto un totale di compensi superiore e 30 mila euro. Nel mio caso di lavoratore dipendente conta ? Cosa devo considerare ? Soltanto il RAL ? Anche eventuali indennità/rimborsi aggiunti in busta ? O devo fare riferimento a qualche riquadro del 730 ? 5) Che costi fissi comporta l'apertura di questa attività ? Solo l' Iscrizione alla camera di commercio ? Ho letto che c'è differenza fra risultare come professionista e non. Se apro lapartita iva come professionista è necessaria l'iscrizione alla camera di commercio ? E cosa è consigliabile fare, professionista o ditta individuale ? 6) Devo anche effettuare il versamento del 17% alla gestione separata dell'INPS ? Ho letto che se dichiaro che l'attivita da dipendente è quella "preponderante" non è necessario ma c'è una regolamentazione più precisa ? O si tratta solo di interpretazioni ? Inoltre, c'è comunque un minimo annuo da versare all'INPS, nel caso ad esempio nell'arco di un anno non faccia "lavorare" la PIVA ? 7) I contributi versati alla gestione separata mi dovrebbero permettere di avere una seconda pensione. Suppongo però che valga anche in questo caso il discorso del numero minimo di anni di versamenti. E' possiible invece cumulare tali contributi con quelli derivanti dall'attività di lavoratore dipendente ? O rischio di perdere eventuali contributi versati alla gestione separata, nel caso non raggiunga i requisiti minimi per ricevere la corrispondente pensione ? 8) Io sono un ingegnere meccanico, abilitato alla professione ed iscritto sino al 2008 all'Ordine. Quest'anno non ho rinnovato il pagamento e quindi decadrà l'iscrizione all'albo. Essendo dipendente non ho mai versato nulla ad inarcassa ma fatto riferimento all'INPS. Non essendo più iscritto all'albo mi confermate che non dovrò versare il famoso 4% (se non erro) di introiti derivanti dall'esercizio della professione ad inarcassa? Anche perchè, oltre a non essere più iscritto all'albo, gli introiti proverebbero dall'esercizio non certo della professione dell'ingegnere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted March 16, 2009 Share Posted March 16, 2009 Salve, benvenuto nel forum. Provo a rispondere a tutte le sue domande. 1) Il cliente deve ogni volta necessariamente provvedere al versamento della ritenuta di acconto al fisco italiano, vero ? Il fatto che io rilasci fattura senza IVA può essere inviso a clienti che, con fatture con IVA, trovano in qualche modo possiiblità di scaricare costi ? (avevo letto un raffronto in merito, mi pare proprio su questo newsgroup fra fattura con ritenuta e fattura con iva e presunta concorrenzialità di una e dell'altra). Il cliente deve necessariamente versarle la ritenuta e la possibilità di scaricare i costi non dipende dall'assoggettamento ad iva ma dall'inerenza del costo con l'attività svolta. 2) Posso eseguire lavori per clienti esteri ? Mi pareva di aver letto da qualche parte che il regime dei minimi non lo consentisse. Se sì, in che modo un cliente estero versa la ritenuta al fisco italiano? Il regime per i contribuenti minimi non consente di effettuare cessioni all'esportazione. 3) Come faccio a sapere se il cliente/committente ha davvero versato la ritenuta ? Potrebbe richiedere la copia del versamento effettuato con F24. 4) Nel regolamento per _iniziare_ ad usufruire di tale regime si dice che nell'anno passato non si deve aver percipto un totale di compensi superiore e 30 mila euro. Nel mio caso di lavoratore dipendente conta ? Cosa devo considerare ? Soltanto il RAL ? Anche eventuali indennità/rimborsi aggiunti in busta ? O devo fare riferimento a qualche riquadro del 730 ? Il limite di 30 mila euro si riferisce all'attività di lavoro autonomo e non a quella di lavoratore dipendente. 5) Che costi fissi comporta l'apertura di questa attività ? Solo l'Iscrizione alla camera di commercio ? Ho letto che c'è differenza fra risultare come professionista e non. Se apro lapartita iva come professionista è necessaria l'iscrizione alla camera di commercio ? E cosa è consigliabile fare, professionista o ditta individuale ? I professionisti non devono iscriversi alla camera di commercio. La scelta dipende dal tipo di attività esercitata e non dalla convenienza. 6) Devo anche effettuare il versamento del 17% alla gestione separata dell'INPS ? Ho letto che se dichiaro che l'attivita da dipendente è quella "preponderante" non è necessario ma c'è una regolamentazione più precisa ? O si tratta solo di interpretazioni ? Inoltre, c'è comunque un minimo annuo da versare all'INPS, nel caso ad esempio nell'arco di un anno non faccia "lavorare" la PIVA ? Se deve iscriversi alla camera di commercio dovrebbe iscriversi alla gestione commercianti INPS ma svolgendo come attività principale quella di lavoro dipendente non dovrebbe versare altri contributi (uso il condizionale in quanto occorre verificare il comportamento della sede INPS di competenza in quanto la normativa in materia non è molto chiara). Invece se non si iscrive alla camera di commercio deve iscriversi alla gestione separata versando il 17% del reddito imponibile ai fini IRPEF. 7) I contributi versati alla gestione separata mi dovrebbero permettere di avere una seconda pensione. Suppongo però che valga anche in questo caso il discorso del numero minimo di anni di versamenti. E' possiible invece cumulare tali contributi con quelli derivanti dall'attività di lavoratore dipendente ? O rischio di perdere eventuali contributi versati alla gestione separata, nel caso non raggiunga i requisiti minimi per ricevere la corrispondente pensione ? Dovrebbe richiedere il cumulo dopo 5 anni di iscrizione alla gestione separata. 8) Io sono un ingegnere meccanico, abilitato alla professione ed iscritto sino al 2008 all'Ordine. Quest'anno non ho rinnovato il pagamento e quindi decadrà l'iscrizione all'albo. Essendo dipendente non ho mai versato nulla ad inarcassa ma fatto riferimento all'INPS. Non essendo più iscritto all'albo mi confermate che non dovrò versare il famoso 4% (se non erro) di introiti derivanti dall'esercizio della professione ad inarcassa? Anche perchè, oltre a non essere più iscritto all'albo, gli introiti proverebbero dall'esercizio non certo della professione dell'ingegnere. Il contributo integtrativo è pari al 2% ma nel suo caso non sarebbe dovuto. Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FrancescoV Posted March 17, 2009 Author Share Posted March 17, 2009 Il regime per i contribuenti minimi non consente di effettuare cessioni all'esportazione Esattamente cosa sono le cessioni all'esportazione. In pratica, se un cliente non UE mi commissiona un lavoro di realizzazione di un sito web posso farlo ? e se è UE ? Altra domanda, che avevo dimenticato. Avendo PIVA e rimanendo dipendente a tempo indeterminato perderei il diritto alla cassa integrazione in caso nella mia azienda fosse necessario usufruirne ? Grazie per le risposte e complimenti per il forum, avevo postato altrove in diversi forum e newsgroup queste domande e nessuno mi aveva risposto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted March 17, 2009 Share Posted March 17, 2009 Esattamente cosa sono le cessioni all'esportazione. In pratica, se un cliente non UE mi commissiona un lavoro di realizzazione di un sito web posso farlo ?e se è UE ? con il termine esportazioni si indica il trasporto o la spedizione di beni fuori dal territorio UE in cambio del pagamento del corrispettivo. Altra domanda, che avevo dimenticato. Avendo PIVA e rimanendo dipendente a tempo indeterminato perderei il diritto alla cassa integrazione in caso nella mia azienda fosse necessario usufruirne ? Si Grazie per le risposte e complimenti per il forum, avevo postato altrove in diversi forum e newsgroup queste domande e nessuno mi aveva risposto. Grazie per i complimenti, sono sempre graditi!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FrancescoV Posted March 18, 2009 Author Share Posted March 18, 2009 Un ultima domanda. Premesso che l'attività che svolgerei seppur nello stesso ambito in cui lavoro come dipendente (informatica) non sarebbe concorrenziale nè nello specifico (due settori nettamente separati dell'informatica) nè come tipologia di clientela, mi chiedo se è possibile che l'azienda venga a sapere della mia Partita IVA tramite "carteggi burocratici". Faccio un esempio. Nel modulo che ci consegnano in azienda per le detrazione d'imposta (detrazione d'imposta sul reddito delle persone fisiche art. 23 DPR n.600/73) negli "Altri Redditi dichiarati" dovrei inserire il reddito generato dalla PIVA ? Oppure, se l'azienda dovesse chiedere la cassa integrazione per me come fa a sapere che sono possessore di PIVA e quindi non ne posso godere ? Gli viene comunicato dall'ente che eroga la CIG ? Grazie Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted March 18, 2009 Share Posted March 18, 2009 Un ultima domanda. Premesso che l'attività che svolgerei seppur nello stesso ambito in cui lavoro come dipendente (informatica) non sarebbe concorrenziale nè nello specifico (due settori nettamente separati dell'informatica) nè come tipologia di clientela, mi chiedo se è possibile che l'azienda venga a sapere della mia Partita IVA tramite "carteggi burocratici". Purtroppo la sfera di cristallo non ce l'ho... A parte gli scherzi è possibile che lo scoprano ! Faccio un esempio. Nel modulo che ci consegnano in azienda per le detrazione d'imposta (detrazione d'imposta sul reddito delle persone fisiche art. 23 DPR n.600/73) negli "Altri Redditi dichiarati" dovrei inserire il reddito generato dalla PIVA ? Questo no...può tranquillamente effettuare il conguaglio in dichiarazione! Oppure, se l'azienda dovesse chiedere la cassa integrazione per me come fa a sapere che sono possessore di PIVA e quindi non ne posso godere ? Gli viene comunicato dall'ente che eroga la CIG ? Per lei è sicuramente consigliabile dichiararlo...in quanto è frode! Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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