GBT Posted January 31, 2008 Share Posted January 31, 2008 Buon giorno a tutti, mi chiamo Gianbattista Lazzarini studente di Ingegneria Meccanica a 2 esami dalla fine. Sto collaborando con uno studio di progettazione come disegnatore e mi hanno chiesto di aprire PI per pagarmi. La collaborazione è limitata a 18 ore settimanali circa a 10 euro l'ora. Fra un paio di mesi dovrei iniziare un lavoro di tesi con questo studio che mi verrebbe retribuito in base alle ore impegnate (quindi anche di più di 18 ore settimanali). Cosa mi conviene fare? apro PI o posso regolarizzare il rapporto in altro modo? Il fatto che per il momento il mio titolo di studio è perito meccanico e quindi, penso, di rientrare in un codice di attività diverso da quello di ingegnere, cosa comporterebbe poi nel post laurea? dovrei rifare la PI o un semplice adattamento? Grazie per l'aiuto e buon lavoro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted January 31, 2008 Share Posted January 31, 2008 Buongiorno a Lei, benvenuto nel forum. La sua collaborazione potrebbe essere regolarizzata in varie forme: - contratto a progetto; - collaborazione occasionale per un massimo di 5.000 euro annui; - partita Iva. Per quanto concerne la parita IVA potrebbe tranquillamente aprirla con un codice attività che una volta conseguita la laurea potrebbe essere variato. Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GBT Posted January 31, 2008 Author Share Posted January 31, 2008 Grazie per la risposta. A questo punto lei cosa mi consiglia: aspetto ad aprire piva fino a che la collaborazione non è più "frequente" e in tanto faccio prestazione occasionale oppure apro subito piva? Se piva cosa mi converrebbe, il nuovo regime dei minimi? Grazie ancora Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted January 31, 2008 Share Posted January 31, 2008 Con partita IVA potrebbe comunque scaricare dei costi cosa che non potrebbe fare con la collaborazione occasionale. Inoltre potrebbe aprire la partita IVA con il regime agevolato per le nuove iniziative produttive (L.388/2000 art.13) anche se in sede di apertura andrebbe verificata, in base alle sue aspettative sui compensi e sui costi, il regime più coveniente. Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GBT Posted January 31, 2008 Author Share Posted January 31, 2008 Scusi l'ignoranza ma il regime agevolato (L.388/2000 art.13) non è quello relativo alla nuova finanziaria dei regimi minimi marginali vero? Quale conviene tra i due se ad esempio si parlasse di circa 10000 euro l'anno di fatturato con spese attorno ai 2500 euro? E il contributo previdenziale è una percentuale che viene calcolata su cosa? Grazie. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted January 31, 2008 Share Posted January 31, 2008 Con un utile fiscale di € 7.500 si verificherebbero le seguenti situazioni: - Regime contribuenti minimi = imposta sostitutiva al 20% ovvero € 1.500; - Regime agevolato nuove attività produttive = imposta sostitutiva al 10% 750,00 euro oltre il versamento dell'IVA a debito addebitata sulle fatture emesse. - Regime Ordinario Irpef € 680 circa oltre le addizionali regionali e comunali. Se dovesse iscriversi come professionista e quindi alla gestione separata Inps (non potendo ancora iscriversi alla cassa di previdenza degli ingegneri) il contributo da versare risulterebbe essere pari al 24,72% del reddito imponibile. Tenga presente che questa è un calcolo molto approssimativo che varia con il reddito, con gli oneri deducibili e detraibili. In linea di massima le converrebbe il regime agevolato per le nuove iniziative produttive che tra l'altro può essere intrapreso solo in sede di apertura della partita iva ovvero entro trenta giorni. Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GBT Posted January 31, 2008 Author Share Posted January 31, 2008 Grazie per la disponibilità. Buon Lavoro e buona giornata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ivan Posted February 14, 2008 Share Posted February 14, 2008 Grazie per la disponibilità.Buon Lavoro e buona giornata. NON HO BEN capito come devo intervenire è la prima volta comunque ho 1 ditta individuale e mi occupo di immobiliare, ho una p.iva una ragione sociale...., svolgerò una nuova attività di fotografia che rientra comunque nei lavoratori autonomi, nella mia partita iva o ragione sociale sono compresi già 3 codici attività come amministratore, agenzia immobiliare e mediatore creditizio, il mio problema non è aggiungere o no un'altra attività con relativo codice, ma che l'altra attività ha un nome un marchio e un logo che con una visura sulla partita iva non si vedrebbero è quindi questo il problema che mi sembra di non esistere così o meglio potrebbe sembrarlo achi magari vuole fare un controllo o non so cosa'altro. Nel contempo non vorrei dover passare la mia ditta individuale in s.a.s. e fare una società e pagare un atto..... come posso fare ? gradita risposta, mi sono registrato ma non ho ancora ben capito come funziona è la prima volta in un forum. grazie Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ilcommercialistaonline Posted February 15, 2008 Share Posted February 15, 2008 Salve, per quanto concerne il marchio potrebbe procedere alla registrazione anche per una maggiore tutela contro l'uso improprio. Mentre per quanto concerne l'apertura di una S.a.s. potrebbe effettuare un conferimento di azienda ma ovviamente dovrebbe effettuare tutte le opportune valutazioni sulla convenienza. Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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