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  1. Buongiorno, sono nuovo del forum. Sono un artigiano con attività individuale. Ho un laboratorio di riparazioni elettroniche (schede ecc..). Ho iniziato nel gennaio 2008, all'inizio facevo solo servizi per aziende o p.iva del settore (no privati) come risorsa esterna; a servizi conclusi, emettevo fattura. Con l'arrivo della crisi, le richieste dalle ditte ecc. erano calate di molto, quindi mi ero poi orientato anche sui privati, (fortuna anche per via di richieste in aumento da questo tipo di clientela). Ho chiesto al mio commercialista per la fatturazione, dicendomi che per i privati dovevo fare lo stesso fattura e chiedere il codice fiscale del cliente. Con l'andare del tempo, tra i clienti ho sempre avuto più privati e meno ditte o titolari di p.iva del settore o altri a cui ineteressava la fattura per scaricare la spesa. I clienti mi trovano tramite internet. Bene, col tempo mi sono reso conto che avendo quasi solo clientela privata, chiedere sempre il codice fiscale ad ogni cliente nuovo mi è diventato "scomodo", per questi motivi: il privato, a volte, mi chiede "cosa le serve.?", "scusi perché..?" e devo stare a spiegare che una cosa "fiscale" che riguarda solo me.. lavorando tantissimo "per corrispondenza" per tutta Italia (i clienti mi mandano le cose da riparare, poi gliele rispedisco), perdo tempo a chiedere il codice fiscale (sembra facile, ma facendo "enne" fatture al mese per clienti nuovi "una tantum", si perde un sacco di tempo..) a volte si trascrive una lettera sbagliata, oppure gente che ha doppi nomi che non mi dice poi dal commercialista non corrispondono, devo richiamarli ecc.. ho molta clientela che consiste in casalinghe, pensionati ecc.. (per schede elettroniche di lavatrici, frigoriferi ecc.) i quali mi dicono "..non mi interessa la fattura.." e devo, ancora, spiegare terra terra che è solo una "formalità", e che mi serve il codice fiscale (e indirizzo di residenza). Ho chiesto al mio commercialista se, per i privati, posso emettere una ricevuta fiscale, (ovviamente regolare, con IVA ecc.) senza obbligo di chiedere il C.F. (e darne copia delle ricevute ovviamente al commercialista, per la contabilità). Mi è stato detto che, per farlo, devo avere obbligatoriamente l'attività aperta al pubblico, cosa che (pur essendo in regola) attualmente non sono (dato che ho iniziato come una specie di "fornitore" di servizi per le aziende"). A parte i costi, (comunicazione al comune, modifica alla camera di commercio, ASL ecc..), dove sono dislocato, per motivi "logistici" non posso fare una sorta di "negozio", e dato i tempi che corrono, non posso prendermi un altro posto più consono (anche solo in affitto..). Il commercialista mi ha detto che se voglio posso farlo, emettere ricevuta, ma a mio rischio e pericolo (se saltasse fuori un controllo, per intenderci..). Ho sentito anche un altro commercialista, pare che nel mio caso non vi sia "nulla da fare...". Da quanto ho capito, se vendessi solo oggetti via internet (e-commerce "puro"), allora posso emettere anche scontrino o ricevuta, senza avere l'obbligo dell'apertura al pubblico; dato che invece "vendo servizi", devo per forza emettere fattura anche ai privati e non posso fare una semplice "ricevuta..". Chiedo gentilmente se nel mio caso, vi è una qualche "via di fuga" da questo (mi permetto di dire "assurdo") obbligo di fattura anche per i privati al posto di una "semplice" ricevuta, senza per forza avere un negozio o qualcosa di simile. Mi faciliterebbe molto la vita.. Mi scuso per la lungaggine. Grazie e cordiali saluti. D.M.
  2. sono un consulente informatico con partita Iva che 2 anni fa era nel regime dei minimi, chiedo il vostro aiuto perchè ho un problema con una fattura. Un cliente mi offre come retribuzione, per un corso di 60 ore, 25 euro lorde ad ora. Va bene impostare la fattura nel modo seguente? Imponibile prestazioni € 1500,00 (25*60) Iva al 22% € 330,00 (1500*22%) Totale fattura € 1500,00 Ritenuta acconto 20% € 300,00 Netto da versare € 1200,00 P.S. il contratto, al punto in questione, recita: "Per le attività relative al suddetto incarico, la committente si impegna a corrispondere al collaboratore la somma di € 25,00 (venticinque/00) lorde per ogni ora di attività effettivamente svolta, da intendersi comprensive di IVA, Irpef e di ogni altro onere fiscale, sia esso posto a carico del collaboratore o della committente."
  3. buongiorno, sono un contribuente minimo da qualche anno e dovrei acquistare nei prossimi giorni un'auto. Cosa posso scaricare (iva e costo) in contabilità anche perché avendo dei limiti di acquisti non so se farmi fare o meno la fattura. grazie 1000 saluti
  4. salve, sono un'agente di commercio, il mese scorso per motivi di lavoro sono stato ad una convention di 3 gg che mi ha portato a stare fuori (quindi mangiare e dormire a mie spese). Ora parlando con il mio responsabile mi ha detto che posso anche farmi rimborsare queste spese ma non sono se devo fatturarle con iva o senza e se devo allegare anche le fatture di cui chiedo il rimborso. grazie saluti
  5. Buongiorno. Vorrei sapere come fare una fattura ad una associazione onlus. devo sempre mettere la ritenuta d'acconto? oppure posso farmi pagare il totale? chiedo questo perchè non penso che l'associazione abbia una gestione contabile dietro che va a versare il 20% Grazie
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